Il 6 settembre 2000 l'allora ministro della Sanità Umberto Veronesi, istituì una Commissione per riuscire a dare delle risposte al acceso dibattito sulle staminali. La commissione era composta da 25 membri esperti in materia scientifica come Rita Levi Montalcini e Edoardo Boncinelli, ma anche da cattolici tra i quali Monsignor Ersilio Tonini e Girolamo Sirchia.
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Renato Dulbecco |
L' 8 dicembre, dopo un acceso dibattito, la stessa commissione presieduta dal premio Nobel Renato Dulbecco arrivò ad una conclusione che giudicava il potenziale dell'applicazione terapeutica delle staminali molto interessante e suggeriva che, se sfruttato in modo efficace, avrebbe portato ad una vera e propria rivoluzione in medicina.
Il dibattito all'interno della Commissione fu però particolarmente acceso per quanto riguarda l'utilizzo delle staminali embrionali prodotte in eccesso dalla fecondazione assistita. Per i laici la scelta di dare parte di queste cellule alla ricerca non costituiva un attentato alla dignità delle persona visto i notevoli benefici che avrebbe portato un loro utilizzo; per i cattolici, invece, la questione posta in quest'ottica significava tradurre la situazione nei termini "uccidere" o "lasciar morire", quindi per loro anche i questo caso l'utilizzo delle staminali doveva essere impedito.
Nel documento finale i sostenitori di entrambe le posizioni furono d'accordo nel sostenere che la tecnica del TNSA (trasferimento nucleare per la produzione di cellule staminali autologhe), sia dal punto di vista etico e scientifico, era la migliore soluzione in quanto poteva superare sia problemi di compatibilità immunologica, ma soprattutto non si otteneva nessuna fecondazione e quindi non si dava vita ad un embrione.
La Commissione ha analizzato voce per voce tutte le possibili sorgenti di cellule staminali esprimendo un parere sia etico e scientifico su di esse:
Parere etico: La ricerca sulle cellule staminali prelevate da sangue di
cordone ombelicale non solleva problemi morali insormontabili, anche se non riceve un consenso unanime all'interno della Commissione.
Parere scientifico: Suscitano grande interesse; se conservate adeguatamente possono essere utilizzate per curare alcune patologie (se presenti) del neonato stesso.
Parere etico:La
ricerca sulle cellule staminali adulte non solleva problemi morali. Su questo punto c’è consenso unanime al interno della
Commissione.
Parere scientifico: Provvedono al mantenimento
dei tessuti ed alla loro riparazione in seguito ad
un danno; questa capacità però è limitata.Sperimentazioni terapeutiche
con cellule staminali adulte hanno in alcuni casi ottenuto risultati modesti
dal punto di vista dell’efficacia clinica.
Parere etico: la ricerca sulle staminali fetali non porta nessun tipo di problema morale, ma si deve escludere un rapporto di casualità tra prelievo di cellule ed aborto.
Parere scientifico:sono ricavate da aborti e per questo possono essere utilizzate come materiale cadaverico, sfortunatamente sono ancora poche le ricerche e quindi non è possibile stabilire delle conclusioni definitive.
Parere scientifico: Alcune sperimentazioni hanno scoperto che, se isolate da blastocisti e
cresciute in vitro, queste cellule mantengono inalterate le proprietà di
plasticità e totipotenza per alcuni anni. Ciò permette, a partire da poche
decine di cellule, di ottenerne centinaia di milioni con le stesse
caratteristiche e potenzialità. Cellule staminali embrionali
possono essere isolate da embrioni congelati, prodotti in eccesso rispetto alle
necessità della fecondazione in vitro. Il problema è che questi embrioni sono in quantità estremamente elevata rispetto al numero di donne che ne richiedono l'utilizzo, tutti gli embrioni in eccesso verranno distrutti.
Parere etico: sulla sperimentazione delle cellule staminali embrionali esistono diverse posizioni (etica, filosofica o religiosa). Tutte sono valide, non è detto che se una di queste posizioni raccolga maggiore consenso rispetto alle altre debba essere più giusta o comunque più legittima.
- parere etico minoritario
Espresso da sette membri della Commissione (Cardinale
Ersilio Tonini, Adriano Bompiani, Bruno Dallapiccola, Domenico Di Virgilio,
Enrico Garaci, Luigi Lorenzetti, Girolamo Sirchia):
l'embrione viene visto come un essere umano (non un potenziale essere umano) che in ragione di questo ha diritto alla vita. Quelle posizioni che sostengono che si possano usare gli embrioni in eccesso hanno una visione strumentale dell'embrione, che non riconoscono nessun titolo di soggetto.
-parere maggioritario
Di tutti gli altri membri della Commissione, diciotto su
venticinque:
Scegliere di utilizzare gli embrioni non rappresenta una concezione strumentale della vita umana, visto anche gli innumerevoli benefici che si possono ottenere per l'umanità con il loro impiego. A
fronte dell’inevitabile destino riservato a una parte degli embrioni non più impiantabili, la Commissione ritiene che la bilancia
penda a favore della destinazione di tali embrioni agli scopi di una ricerca
suscettibile di salvare la vita di milioni di esseri umani. Tale soluzione si
ispira al principio di beneficialità, che è fonte
dei doveri di responsabilità che noi abbiamo nei confronti delle persone che
soffrono.
Quantità e qualità delle staminali in rapporto alla sorgente
SORGENTE DELLA CELLULA STAMINALE
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QUANTITA’
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QUALITA’ (compatibil
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X X X
XXX
XX
X
X
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X
XXX*
X
X
XXX*
* provenienti dallo stesso paziente alla quale è ricolto il
trattamento.
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Accettabilità etica
SORGENTE DELLE CELLULE STAMINALI
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POSIZIONE DELLA COMMISSIONE (25 MEMBRI)
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- Accettabile (18 membri)
- Inaccettabile (7 membri)
Accettabile
Accettabile
Accettabile
Accettabile
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Il rapporto Dulbecco rimase "lettera morta"; ignorato dalla politica italiana, prima con la finanziaria del 2001, la quale stanziò dei finanziamenti per la ricerca delle cellule staminali adulte e non per quelle embrionali e poi con l'approvazione a parlamento sciolto della Convenzione dei diritti umani e la biomedicina.