mercoledì 14 dicembre 2011



“ Il fine giustifica i mezzi ”affermava Machiavelli nel Principe. Oggi mi chiedo anch’io fino a quando un fine possa giustificare un mezzo; e me lo chiedo oggi quando mi accingo ad analizzare un tema come quello delle “cellule staminali”.
 Negli ultimi anni il termine staminali è uno dei temi più caldi del panorama scientifico e non solo, tanto da esser considerato una delle controversie scientifiche* più dibattute.
Molteplici sono le posizioni su questo tema: si passa da quella scientifica, a quella etico-sociale per giungere a quella religiosa e politica; ed è proprio da quest'ultima che voglio partire.
cellule staminale adulte

martedì 13 dicembre 2011

IL PROBLEMA


La Corte europea  di Lussemburgo, il 18 ottobre 2011 (sentenza C-34/10* ), si è espressa in merito alla domanda presentata dalla Corte federale tedesca di Cassazione, alla quale si era rivolto il ricercatore tedesco Oliver Brüstle. Questo scienziato richiedeva che fosse ritirata la sentenza che gli impediva di utilizzare i suoi brevetti.




                 Vs













Molto probabilmente Oliver Brüstle, quando nel 1997 depositò il suo brevetto, non avrebbe mai immaginato di creare una tale controversia: semplicemente si era limitato a ricercare una possibile cura contro il morbo di ParkinsonIl brevetto riguardava un trattamento fondato sull'uso di cellule progenitrici neurali isolate e depurate, ricavate da cellule staminali embrionali umane allo stadio iniziale di blastociti, ovvero a cinque giorni dalla fecondazione.
I  problemi per questo scienziato iniziarono quando Greenpeace fece ricorso al tribunale tedesco per l’annullamento del brevetto e, dopo una prima sentenza a suo sfavore, lo scienziato decise  di fare ricorso in Cassazione tedesca, che, trovandosi in difficoltà, decise di rivolgersi alla Corte europea.


 La Corte però decise di rigettare il ricorso dello scienziato, esprimendosi in questi termini: “Sin dalla fase della sua fecondazione qualsiasi ovulo umano deve essere considerato come un “embrione umano” dal momento che la fecondazione è tale da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano” (normativa europea 98/44/  CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche).
In questo caso, tutta la questione gravita attorno alla definizione che si vuole dare del termine “embrione”, e qui la Corte intende il termine in senso lato; può quindi essere definito come tale:
-   un embrione non fecondato alla quale sia stato impiantato una cellula umana matura, oppure
-  - l’ovulo umano non fecondato il quale però è stato indotto a svilupparsi tramite partenogenesi (riproduzione sessuale “asessuata” perché comporta la  formazione di gameti, senza la fecondazione).
   Se si legge attentamente la sentenza, la situazione si complica quando si affronta il secondo punto: "Spetta al giudice nazionale stabilire, in considerazione degli sviluppi della scienza, se una cellula staminale ricavata da un embrione umano nello stadio di blastocisti costituisca un «embrione umano»". In sostanza in un primo momento la Corte elimina ogni possibilità di brevettatura, ma successivamente anche se in modo non esplicito rigetta la decisione ai singoli giudici nazionali.


 La Corte ha inoltre ritenuto opportuno chiarire che tale sentenza vale anche quando il brevetto ha come scopo la ricerca scientifica (non solo fini commerciali o industriali), per il semplice fatto che, nel momento in cui si è scelto di legare un’invenzione ad un brevetto, questo implica, in linea di principio, un possibile sfruttamento commerciale ed industriale della stessa ( nessuna casa farmaceutica sceglierebbe di investire soldi in qualcosa che non può usare a fini di lucro). Per questo motivo anche la ricerca scientifica non può avvalersi della protezione dei “diritti dei brevetti”.

L’unico spiraglio possibile, l’unico che viene lasciato dalla sentenza, appare quando il brevetto sia rivolto a fini terapeutici o diagnostici dell’embrione umano stesso. In altre parole , la Corte sostiene che un'invenzione non possa essere brevettata quando l’attuazione del procedimento richieda la distruzione di embrioni umani o la loro utilizzazione come materiale di partenza.


*http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=111402&pageIndex=0&doclang=it&mode=doc&dir=&occ=first&part=1&cid=554003

lunedì 12 dicembre 2011

CONTRARI E FAVOREVOLI

Sulla sentenza ci sono stati pareri contrastanti: 


Contrari:
Carlo Alberto Redi


Carlo A. Redi, genetista dell'università di Pavia, afferma che la sentenza sia frutto di un "pregiudizio sbagliato e di un'etica falsa". La Corte, sostiene, ha commesso degli errori fondamentali: primo l'embrione nucleare* non ha nessuna possibilità di svilupparsi, secondo in tutta Europa sono presenti embrioni congelati che devono essere distrutti, per questo, conclude, è meglio utilizzarli per la ricerca.


Lo stesso Oliver Brustel, dopo la sentenza, ha dichiarato che in questo modo si sono gettati anni di ricerca. 
Iam Wilmut, dell'Università di Edimburgo, presenta la situazione in questi termini:"Le compagnie europee ora saranno poco disposte ad investire [...] non potranno proteggere il loro prodotti", sottolineando come la sentenza crei dei problemi riguardanti i finanziamenti privati.


Elena Cattaneo
Quasi tutti i sostenitori di questa posizione si trovano concordi nel sottolineare che la conseguenza più importante di questa decisione sarà quella di spingere i ricercatori verso Paesi più tolleranti.
Come sottolinea  Elena Cattaneo: "Abbiamo fatto un regalo inaspettato a USA e Asia. Loro saranno in grado di brevettare, le compagnie investiranno laggiù e noi in Europa pagheremo per i farmaci che le loro scoperte eventualmente produrranno".


Infine, Christina Bernut riesce con poche frasi ad inquadrare al meglio la situazione; afferma, infatti, che la sentenza della Corte appare assurda vista la presenza di altri brevetti sui feti abortiti alla 12 esima settimana di gestazione. Ma allo stesso tempo riconosce che la tutela della vita è sicuramente uno dei beni fondamentali e per questo deve essere protetta. 
D' altro canto, sottolinea che non tutte le ricerche sugli embrioni devono essere necessariamente degli attentati alla dignità della vita. La Bernut conclude con delle accuse alla Corte europea sostenendo che se da una parte si vuole protegge la vita dell'embrione dall'altro si lede la dignità e la speranza di tutte quelle persone che sperano nella ricerca.


*(embrione nucleare: embrione che non proviene dallo sviluppo dell'ovocellula, ma dalla porzione del nucleo cellulare).




Favorevoli:
Dallapiccola Bruno


Non tutti i genetisti sono comunque a sfavore della sentenza: Bruno Dallapiccola, direttore scientifico  dell'ospedale Bambino Gesù, afferma che la decisione della Corte sia "di buon senso". Nella sua motivazione sostiene che nel momento in cui l'ovulo incontra lo spermatozoo iniziano già delle modificazioni chimiche che danno inizio alla vita e che l'embrione fin da subito deve essere considerato vita umana.








Elio Sgreccia
A favore della sentenza anche il Vaticano.  Elio Sgreccia, presidente dell'accademia Pro vita, afferma che la sentenza fa ritornare in gioco molti quesiti riguardanti la dignità dell'embrione (legge 40)*, come l'interruzione della gravidanza oppure la questione sulle pillole abortive. Se l'embrione umano ha tale dignità  davanti i brevetti, dichiara il Cardinale, la deve avere anche davanti a  qualunque interruzione tecnica da parte dell'uomo.


La Comece (commissione che riunisci gli episcopali d'Europa) ha definito la sentenza come "una pietra miliare nella protezione della vita umana nella legislatura europea ". Ferruccio Fazio in una delle sue ultime dichiarazioni ha affermato che con questa sentenza l'embrione sta sempre più acquisendo uno status di "soggetto giuridico autonomo".


Benedetto XVI, in occasione del convegno sulle cellule staminali adulte promosso dal Pontificio Consiglio della cultura, ha ricordato la sua gratitudine nei confronti della ricerca che ha permesso la cura di molte malattie spesso degenerative, ma ha anche ricordato che l'utilizzo delle staminali embrionali comporta un'offesa alla dignità dell'uomo perchè nessuno ha il diritto di togliere la vita. Parlando dei limiti che la ricerca scientifica deve rispettare, ha messo in guardia contro il «grave rischio che la dignità unica e l'inviolabilità della vita umana possano essere subordinate a considerazioni puramente utilitaristiche».
Nessun dubbio invece nei confronti dell'utilizzo delle staminali adulte. 
http://video.corriere.it/papa-benedetto-xvi-no-ricerca-cellule-staminali-embrionali/5fd881bc-0d44-11e1-






*(http://www.camera.it/parlam/leggi/04040l.htm)

domenica 11 dicembre 2011


Ma allora è impossibile in Europa fare ricerca?
No .
L’ideale, come forse era nelle intenzioni di Greenpeace, sarebbe lasciare libero spazio alla ricerca pubblica.
Ma ora come ora le casse degli stati nazionali non riescono a finanziare la ricerca; ed era proprio alla luce di questa carenza di finanziamenti che erano stati inventati i brevetti.

sabato 10 dicembre 2011

COSA DICE LA LEGISLATURA MONDIALE?

Dalle posizioni emerse fino ad ora, la principale paura è il rischio che la ricerca sulle staminali prosegua in altri Stati lasciando l'Europa in forte svantaggio. Attraverso un breve riassunto della legislatura mondiale proviamo a capire se davvero è cosi.


ITALIAà
Per quanto riguarda la conservazione dei cordoni ombelicali la legge vieta la creazione di banche private, ma ammette degli enti pubblici dove si può donare il cordone del proprio figlio per usi futuri in ambito delle malattie del sangue.
In Italia la legge che sancisce il divieto di ricerca sugli embrioni è la legge 40; nel 2005  fu indetto un referendum che chiedeva l'abrogazione della legge stessa. Uno dei punti fondamentali del testo riguardava l'utilizzo degli embrioni crioconservati e la clonazione assistita che la legge vieta; per tutti e quattro punti vinse il si, ma non si è raggiunse  il quorum (25% dei partecipanti) lasciando la legge in vigore. Qualsiasi violazione di queste legge comporta esclusione dall’albo e una pena che va dai 5 ai 10 anni di detenzione.
A causa di queste rigide normative, lo sviluppo nel campo delle cellule staminali è tale da lasciare i ricercatori italiani indietro coi tempi rispetto ad alcuni paesi esteri. 


FRANCIA à
Senato francese ha autorizzato nell' Aprile 2011 la ricerca regolamentata sull'embrione e le cellule staminali, nell'ambito del progetto di legge sulla bioetica.


GERMANIA à
 La Germania presenta una situazione piuttosto simile a quella italiana.
Difatti, la ricerca sugli embrioni umani è permessa solo se presenta vantaggi diretti per l’embrione e non lo danneggia. La legge inoltre vieta la produzione a fini di ricerca di questi; l’unico caso in cui è permessa la creazione è a fine riproduttivo (quelli non utilizzati verranno poi conservati e congelati per un certo lasso di tempo e poi distrutti). 

REGNO UNITO E BELGIO
 il loro diritto ha una  posizione giuridica alquanto permissiva. È legale utilizzare embrioni umani nella ricerca medica, anche se con leggi rigorose (devono essere in ogni caso distrutti nel arco di 14 giorni dalla fecondazione). È inoltre permessa la creazione di embrioni con fine di ricerca con il consenso dei donatori, dopo il quale esso può venire usato solo per la ricerca medica.
Di conseguenza è legale anche l’uso di embrioni per produrre cellule staminali e la clonazione detta terapeutica, destinata alla produzione di altre cellule staminali.


UNIONE EUROPEAà
  non presenta una legislazione specifica sull' argomento.


SUD AFRICA à
Nel 2004, il Sud Africa è diventata la prima nazione africana a creare una banca di cellule staminali. Prima di questo evento, il governo aveva introdotto una normativa di mantenimento del divieto della clonazione riproduttiva, ma che autorizzava la clonazione terapeutica di embrioni (a fini di ricerca medica).

CINA, COREA à
 Hanno vietato la clonazione umana a fini riproduttivi, ma permettono la creazione di embrioni umani per scopi di ricerca e terapeutici.


STATI UNITIà
 Nessuna legge ha mai vietato la ricerca sulle staminali, ma vi sono alcune restrizioni sui finanziamenti e l’uso. Le politiche riguardo a questo argomento sono differenti da Stato a Stato; in New Jersey, per esempio, è stata autorizzata la clonazione di embrioni a fini di sviluppo e raccolta di cellule staminali umane. In Arkansas, Indiana, Louisiana, Michigan, Nord Dakota e Sud Dakota si sono invece approvate leggi che proibiscono la creazione o la distruzione di embrioni umani per la ricerca medica.
Nel 2009 il presidente Obama ha  chiuso il capitolo sulle staminali, scegliendo di liberalizzare l’utilizzo dei fondi pubblici. Obama limita  la portata di tale intervento dichiarando che gli Stati uniti non faranno mai uso delle staminali per la clonazione umana.


Barack Obama
Se si vuole dare una risposta alla introduzione iniziale possiamo anche dire che Obama ha accompagnato questa sua decisione con questa frase: ”L’America guiderà il mondo verso le scoperte che questo tipo di ricerca potrà un giorno offrire”.




venerdì 9 dicembre 2011

CHE COSA SONO LE CELLULE STAMINALI?

Sono cellule primitive non specializzate (= non hanno ancora una funzione ben precisa), diverse da qualunque altro tipo di cellula del nostro organismo, sono in grado di riprodursi in modo pressochè illimitato  attraverso il  processo di "autorinnovamento". 
 Possono trasformarsi in diversi altri tipi di cellula del corpo, attraverso un meccanismo chiamato "differenziamento"  e distinguersi in :


  • totipotenti: danno luogo a tutti i tipi di tessuti
  • pluripotenti: possono dare luogo a tutti i tipi di tessuti, tranne per le cellule che compongono i tessuti extra-embrionali
  • multipotenti: sono in grado di dare origine solo ad alcuni tipi di cellule
  • unipotenti: che danno vita a solo un tipo di cellula
possono anche essere classificate in base alla loro sorgente :
  • fetali: sono ricavate dagli aborti (sia spontanei sia frutto di un' interruzione di gravidanza); hanno delle caratteristiche simili alle cellule embrionali. Possono dare luogo a differenti tipi di tessuto. Il loro utilizzo è permesso in quanto vengono considerate l'equivalente degli organi espiantati da cadaveri.
  • cellule staminali adulte: provvedono al mantenimento dei tessuti  e alla loro riparazione; la loro capacità di riproduzione non è illimitata, ma recenti studi hanno però dimostrato che sono anche i grado di produrre cellule diverse dal loro tessuto d'origine.
  • cellule amniotiche: vengono prelevate dal liquido amniotico che avvolge il feto durante la gestazione. hanno caratteristiche simili alle cellule embrionali e a quelle adulte. Posso differenziarsi un centinaio di volte  in varie tipologie di cellule.
  • del cordone ombelicale: in Italia è vietato conservare queste cellule in banche private, ma è possibile attraverso il pagamento di un' apposita tassa spedirle all'estero. Qui è consentito solo l'uso  inter-familiare, quando nel momento del parto nel neonato o nella famiglia sono presenti delle patologie che possono essere curate con l'utilizzo di queste cellule.
A questo punto manca l'ultima tipologia di cellule staminali, le staminali embrionali, e si deve riconoscere che la maggior parte dei problemi riguardanti l'uso delle staminali è da imputarsi a quest'ultima tipologia. Vediamo il perchè:
  • embrionali:  isolate dalla massa interna del blastocite. Sono di tipo totipotenti e per questo molto ambite per l'uso terapeutico contro le patologie umane; ma il loro utilizzo crea dei problemi bio-etici perchè il loro impiego comporta la distruzione dell'embrione stesso.
 Si può fare  un ulteriore distinzione in base all'origine:
- cellule embrionali eterologhe: si trovano nella parte  interna  dell'embrione prima dell'impianto nell'utero. Il dibattito, in questo caso, riguarda gli embrioni sovrannumerali rimasti non utilizzati nelle cliniche per la fertilità; questi dopo 5 anni dalla creazione non possono più essere utilizzati e per questo vengono distrutti. Gli scienziati chiedono quindi, visto che comunque sono destinati a morire, di poterli utilizzarle.


- cellule embrionali autologhe: sono prelevate dopo  che il nucleo della cellula adulta viene trasferito in un uovo privato del suo nucleo. Queste sono le cellule della clonazione terapeutica (possiedono lo stesso corredo genetico del donatore della cellula).

Cellule Staminali

giovedì 8 dicembre 2011

Cosa ne pensa Umberto Veronesi....

Umberto Veronesi
Umberto Veronesi è da sempre un sostenitore dell'utilizzo delle cellule staminali per la ricerca scientifica. Più di una volta ha espresso il suo dissenso davanti a delle leggi che non danno possibilità di fare ricerca; in un'intervista nella quale gli si domandava di commentare la possibilità che alcuni Paesi hanno di utilizzare queste cellule aveva affermato:"E’ come se avessimo subito un sorpasso sulla linea del traguardo, uno smacco che per chi, come me, fa della ricerca una ragione di vita rappresenta una grande amarezza, una frustrazione»".
Ma la posizione del Senatore è comunque moderata, infatti egli sostiene che l'embrione possa già definirsi una persona e quindi è lecito non utilizzare nella ricerca le cellule embrionali; ma il pensiero di Veronesi va ai quei 40 mila embrioni sovrannumerari presenti in Italia che permetterebbero alla ricerca di compiere numerose scoperte.

mercoledì 7 dicembre 2011

Quali sono le principali applicazioni delle cellule staminali? Lo spiega Elena Cattaneo

non tutti la pensano cosi....

Giorgio Maria Carbone, docente di Bioetica presso la Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, ha scritto un breve opuscolo, nel quale cerca di spiegare con parole semplici cosa sono le staminali ed a cosa servono ["le Cellule Staminali".32 pp., 2 euro, ESD]. Carbone riflette  su i principali esiti della ricerca nelle staminali affermando, che si sono ottenuti risultati concreti soltanto con le staminali non totipotenti, cioè con quelle ricavate dal corpo adulto, dal cordone e dal feto. 
Alla domanda del perché si verifichi questo lui risponde che le cellule multipotenti sono già specializzate e quindi indirizzate verso la formazione di un tessuto specifico, rendendole maggiormente controllabili, "comprensibili", prevedibili. Inoltre con l'utilizzo delle staminali adulte si dovrebbe anche evitare il problema del rigetto, in quanto il tessuto utilizzato proviene dal paziente stesso. 
Giorgio Maria Carbone
Per quanto riguarda il  tema delle staminali embrionali, Carbone riconosce che il loro uso comporta non solo  un problema morale, ma anche un problema medico poiché: "La totipotenza non è, come potrebbe sembrare e come viene sbandierato, un vantaggio. Le staminali embrionali possono moltipllcarsi in modo spontaneo e incontrollato, determinando il rischio di una insorgenza di tumori, circostanza puntualmente verifìcatasi nella sperimentazione sugli animali".
Nella conclusione del libro Carbone evidenzia come l'impianto in un adulto di staminali eterologhe, cioè di provenienza esterna (es.fetali o embrionali) comporti l'uso di terapie anti-rigetto le quali hanno diverse e complicate  controindicazioni. Mentre le staminali autologhe  non abbisognano di alcuna terapia anti-rigetto, proprio perché estratte da un corpo adulto e impiantate in quello stesso corpo.

martedì 6 dicembre 2011

COMMISSIONE DULBECCO, una particolare questione..

Il 6 settembre 2000 l'allora ministro della Sanità Umberto Veronesi, istituì una Commissione per riuscire a dare delle risposte al acceso dibattito sulle staminali. La commissione era  composta  da 25 membri esperti in materia scientifica come Rita Levi Montalcini e Edoardo Boncinelli, ma anche da cattolici tra i quali Monsignor Ersilio Tonini e Girolamo Sirchia.
Renato Dulbecco
L' 8 dicembre, dopo un acceso dibattito, la stessa commissione presieduta dal premio Nobel Renato Dulbecco arrivò ad una conclusione che giudicava  il potenziale dell'applicazione terapeutica delle staminali  molto interessante e  suggeriva che, se sfruttato in modo efficace,  avrebbe portato ad  una vera e propria rivoluzione in medicina.
Il dibattito all'interno della Commissione fu  però particolarmente acceso per quanto riguarda l'utilizzo delle staminali embrionali prodotte in eccesso dalla fecondazione assistita. Per i laici la scelta di dare parte di queste cellule alla ricerca non costituiva un attentato alla dignità delle persona visto i notevoli benefici che avrebbe portato un loro utilizzo; per i cattolici, invece, la questione posta in quest'ottica significava tradurre la situazione nei termini "uccidere" o "lasciar morire", quindi per loro anche i questo caso l'utilizzo delle staminali doveva essere impedito.
Nel documento finale i sostenitori di entrambe le posizioni furono d'accordo nel sostenere che la tecnica del TNSA (trasferimento nucleare per la produzione di cellule staminali autologhe), sia dal punto di vista etico e scientifico, era la migliore soluzione in quanto poteva superare sia problemi di compatibilità immunologica, ma soprattutto  non si otteneva  nessuna fecondazione e quindi non si dava vita ad un embrione.


La Commissione ha analizzato voce per  voce tutte le possibili sorgenti di cellule staminali esprimendo un parere sia etico e scientifico su di esse:


  • cordone ombelicale
 Parere etico: La ricerca sulle cellule staminali prelevate da sangue di cordone ombelicale non solleva problemi morali insormontabili, anche se non riceve un consenso unanime all'interno della Commissione.


Parere scientifico: Suscitano grande interesse; se conservate adeguatamente possono essere utilizzate per curare alcune patologie  (se presenti) del neonato stesso.


  • staminali adulte
Parere etico:La ricerca sulle cellule staminali adulte non solleva problemi morali. Su questo punto c’è consenso unanime al interno della Commissione.


Parere scientifico: Provvedono al mantenimento dei tessuti  ed alla loro riparazione in seguito ad un danno; questa capacità però è limitata.Sperimentazioni terapeutiche con cellule staminali adulte hanno in alcuni casi ottenuto risultati modesti dal punto di vista dell’efficacia clinica.


  • staminali fetali
Parere etico: la ricerca sulle staminali fetali non porta nessun tipo di problema morale, ma si deve escludere un rapporto di casualità tra prelievo di cellule ed aborto.

Parere scientifico:sono ricavate da aborti e per questo possono essere utilizzate come materiale cadaverico, sfortunatamente sono ancora poche le ricerche e quindi non è possibile stabilire delle conclusioni definitive.
  • staminali embrionali
Parere scientifico:  Alcune sperimentazioni hanno scoperto che, se isolate da blastocisti e cresciute in vitro, queste cellule mantengono inalterate le proprietà di plasticità e totipotenza per alcuni anni. Ciò permette, a partire da poche decine di cellule, di ottenerne centinaia di milioni con le stesse caratteristiche e potenzialità. Cellule staminali embrionali possono essere isolate da embrioni congelati, prodotti in eccesso rispetto alle necessità della fecondazione in vitro. Il problema è che questi embrioni sono in quantità estremamente elevata rispetto al numero di donne che ne richiedono l'utilizzo, tutti gli embrioni in eccesso verranno distrutti.

Parere etico: sulla sperimentazione delle cellule staminali embrionali esistono diverse posizioni (etica, filosofica o religiosa). Tutte sono valide, non è detto che se una di queste posizioni raccolga maggiore consenso rispetto alle altre debba essere più giusta o comunque più legittima.
  
-  parere etico minoritario


Espresso da sette membri della Commissione (Cardinale Ersilio Tonini, Adriano Bompiani, Bruno Dallapiccola, Domenico Di Virgilio, Enrico Garaci, Luigi Lorenzetti, Girolamo Sirchia):
l'embrione  viene visto come un essere umano (non un potenziale essere umano) che in ragione di questo ha diritto alla vita.  Quelle posizioni che sostengono che si possano usare gli embrioni in eccesso hanno una visione strumentale dell'embrione, che non riconoscono nessun titolo di soggetto.


-parere maggioritario
Di tutti gli altri membri della Commissione, diciotto su venticinque:
Scegliere di utilizzare gli embrioni non rappresenta una concezione strumentale della vita umana, visto anche gli innumerevoli benefici che si possono ottenere per l'umanità con il loro impiego.  A fronte dell’inevitabile destino riservato a una parte degli embrioni non più impiantabili, la Commissione ritiene che la bilancia penda a favore della destinazione di tali embrioni agli scopi di una ricerca suscettibile di salvare la vita di milioni di esseri umani. Tale soluzione si ispira al principio di beneficialità, che è fonte dei doveri di responsabilità che noi abbiamo nei confronti delle persone che soffrono.


 Quantità e qualità delle staminali in rapporto alla sorgente




SORGENTE DELLA CELLULA STAMINALE
QUANTITA’
QUALITA’ (compatibil
  • EMBRIONALE
  • TNSA
  • TESSUTO FETALE
  • CORDONE OMBELICALE
  • CELLULE ADULTE


X X X


XXX


XX


X


X

X
XXX*
X
X
XXX*


* provenienti dallo stesso paziente alla quale è ricolto il trattamento.





Accettabilità etica




SORGENTE DELLE CELLULE STAMINALI
POSIZIONE DELLA COMMISSIONE (25 MEMBRI)
  •          EMBRIONALE
  •        TNSA

  •       TESSUTO FETALE
  •           CORDONE OMBELICALE
  •         CELLULE ADULTE


- Accettabile (18 membri)
- Inaccettabile (7 membri)

Accettabile


Accettabile


Accettabile


Accettabile




Il rapporto Dulbecco rimase "lettera morta"; ignorato dalla politica italiana, prima con la finanziaria del 2001, la quale stanziò dei finanziamenti per la ricerca delle cellule staminali adulte e non per quelle embrionali e poi con l'approvazione a parlamento sciolto della Convenzione dei diritti umani e la biomedicina.









Alla luce di tutto questo capiamo che il tema delle staminali non è controverso solo sotto l'aspetto etico, anzi, numerosi problemi insorgono anche dal punto di vista biologico, come afferma Dulbecco in un articolo della Repubblica:"L'uso di cellule embrionali presenta problemi di vario tipo: il primo è un problema etico.. .Un altro è il problema biologico, cioè le cellule sarebbero estranee all'organismo in cui vengono introdotte e perciò l'organismo stesso sarebbe portato a distruggerle...Un altro problema è che non è facile dirigerle nella specializzazione desiderata.. .Per evitare i due principali problemi, quello etico e quello del rigetto, si è proposto di ricorrere alla clonazione (terapeutica)... Essa è anche piena di problemi, perché l'embrione viene ucciso e le cellule che ne deriverebbero potrebbero avere dei difetti importanti".

lunedì 5 dicembre 2011

STAMINALI NEWS


  • NUOVA FONTE DI STAMINALI: LE MENINGI
Un recente studio dell'Università di Verona* ha scoperto come le meningi (= membrana che protegge il sistema nervoso centrale) in seguito ad un trauma possano attivarsi ed iniziare a produrre cellule staminali.
Lo studio ha dimostrato come le cellule staminali meningee dopo un trauma del midollo spinale "migrino" al suo interno, partecipando ai fenomeni reattivi e riparativi che avvengono dopo il trauma.
Midollo spinale
Meningi del Sistema nervoso centrale

Lo studio si è concentrato principalmente sulla lesione traumatica del midollo spinale, questo tipo di lesione ha una ridotta capacità di recupero. La scoperta si configura come un'importante passo avanti per la ricerca scientifica, ma anche un'importante speranza per quelle persone che soffrono di  problemi  come patologie del midollo spinale oppure paraplegie.


*Decimo. I, Bifari. F, Rodriguez. F, Malpeli. G, Dolci. S, Lavarini. V, et al. "Nestin- and DCX-positive cells reside in adult spinal cord meninges and participate to injury-induced parenchymal reaction," (ottobre 2011) 


  • TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI PER LA CURA DEL PARKINSON
La terapia dell'uso delle staminali per  la cura del Parkinson prevede la sostituzione delle cellule nervose danneggiate con cellule che vengono generate dalle staminali.
Il Parkinson è caratterizzato dalla perdita graduale delle cellule nervose che producono dopamina (il motivo di tale perdita rimane del tutto sconosciuta); la perdita di questa sostanza  porta la manifestazione dei tipici sintomi del parkinson (tremore, bradicinesia, rigidità). La  terapia tradizionale è di tipo farmacologico e mira a curare la sintomatologia di tipo motorio ( si mira a migliorare i sintomi senza agire sulle cause o su un possibile rallentamento della malattia).
Anche se la strada per arrivare ad una soluzione definitiva è tutta in salita , molti ricercatori sono d'accordo nel sostenere che  attraverso questo percorso  sarà possibile giungere ad una cura definitiva del morbo. A sostegno di quest'ipotesi c'è la presenza di un elevato numero di industrie farmaceutiche impegnate nel mercato delle terapie cellulari.


Uno recente studio statunitense co-finanziato dal consorzio europeo di ricerca NeuroStemCell, coordinato da Elena Cattaneo dell'università di Milano, ha individuato una nuova tecnica la quale sembra sia in grado di trasformare le cellule staminali degli embrioni umani in neuroni capaci di sostituire quelle distrutte dal Parkinson. Fino ad oggi le cellule che venivano utilizzate in laboratorio per produrre neuroni dopaminergici sono state incapaci di sopravvivere ed integrarsi nel cervello dopo il trapianto, inoltre in alcuni casi sono cresciute in modo incontrollato con il rischio di generare tumori. Con  queste conoscenze alle spalle i ricercatori hanno ottenuto  delle cellule dopaminergiche indistinguibili da quelle del cervello umano, le quali una volta inserite nel corpo di tre differenti animali portatori del morbo sono riuscite ad integrarsi perfettamente con il sistema e senza svilupparsi in modo eccessivo. Ora questi studi sono solo all'inizio di un lungo processo di sperimentazione, molto probabilmente i primi studi sugli umani non inizieranno prima di 3 o 4 anni.
 (Novembre 2011)







domenica 4 dicembre 2011

le "stem cells" nei media