martedì 6 dicembre 2011

COMMISSIONE DULBECCO, una particolare questione..

Il 6 settembre 2000 l'allora ministro della Sanità Umberto Veronesi, istituì una Commissione per riuscire a dare delle risposte al acceso dibattito sulle staminali. La commissione era  composta  da 25 membri esperti in materia scientifica come Rita Levi Montalcini e Edoardo Boncinelli, ma anche da cattolici tra i quali Monsignor Ersilio Tonini e Girolamo Sirchia.
Renato Dulbecco
L' 8 dicembre, dopo un acceso dibattito, la stessa commissione presieduta dal premio Nobel Renato Dulbecco arrivò ad una conclusione che giudicava  il potenziale dell'applicazione terapeutica delle staminali  molto interessante e  suggeriva che, se sfruttato in modo efficace,  avrebbe portato ad  una vera e propria rivoluzione in medicina.
Il dibattito all'interno della Commissione fu  però particolarmente acceso per quanto riguarda l'utilizzo delle staminali embrionali prodotte in eccesso dalla fecondazione assistita. Per i laici la scelta di dare parte di queste cellule alla ricerca non costituiva un attentato alla dignità delle persona visto i notevoli benefici che avrebbe portato un loro utilizzo; per i cattolici, invece, la questione posta in quest'ottica significava tradurre la situazione nei termini "uccidere" o "lasciar morire", quindi per loro anche i questo caso l'utilizzo delle staminali doveva essere impedito.
Nel documento finale i sostenitori di entrambe le posizioni furono d'accordo nel sostenere che la tecnica del TNSA (trasferimento nucleare per la produzione di cellule staminali autologhe), sia dal punto di vista etico e scientifico, era la migliore soluzione in quanto poteva superare sia problemi di compatibilità immunologica, ma soprattutto  non si otteneva  nessuna fecondazione e quindi non si dava vita ad un embrione.


La Commissione ha analizzato voce per  voce tutte le possibili sorgenti di cellule staminali esprimendo un parere sia etico e scientifico su di esse:


  • cordone ombelicale
 Parere etico: La ricerca sulle cellule staminali prelevate da sangue di cordone ombelicale non solleva problemi morali insormontabili, anche se non riceve un consenso unanime all'interno della Commissione.


Parere scientifico: Suscitano grande interesse; se conservate adeguatamente possono essere utilizzate per curare alcune patologie  (se presenti) del neonato stesso.


  • staminali adulte
Parere etico:La ricerca sulle cellule staminali adulte non solleva problemi morali. Su questo punto c’è consenso unanime al interno della Commissione.


Parere scientifico: Provvedono al mantenimento dei tessuti  ed alla loro riparazione in seguito ad un danno; questa capacità però è limitata.Sperimentazioni terapeutiche con cellule staminali adulte hanno in alcuni casi ottenuto risultati modesti dal punto di vista dell’efficacia clinica.


  • staminali fetali
Parere etico: la ricerca sulle staminali fetali non porta nessun tipo di problema morale, ma si deve escludere un rapporto di casualità tra prelievo di cellule ed aborto.

Parere scientifico:sono ricavate da aborti e per questo possono essere utilizzate come materiale cadaverico, sfortunatamente sono ancora poche le ricerche e quindi non è possibile stabilire delle conclusioni definitive.
  • staminali embrionali
Parere scientifico:  Alcune sperimentazioni hanno scoperto che, se isolate da blastocisti e cresciute in vitro, queste cellule mantengono inalterate le proprietà di plasticità e totipotenza per alcuni anni. Ciò permette, a partire da poche decine di cellule, di ottenerne centinaia di milioni con le stesse caratteristiche e potenzialità. Cellule staminali embrionali possono essere isolate da embrioni congelati, prodotti in eccesso rispetto alle necessità della fecondazione in vitro. Il problema è che questi embrioni sono in quantità estremamente elevata rispetto al numero di donne che ne richiedono l'utilizzo, tutti gli embrioni in eccesso verranno distrutti.

Parere etico: sulla sperimentazione delle cellule staminali embrionali esistono diverse posizioni (etica, filosofica o religiosa). Tutte sono valide, non è detto che se una di queste posizioni raccolga maggiore consenso rispetto alle altre debba essere più giusta o comunque più legittima.
  
-  parere etico minoritario


Espresso da sette membri della Commissione (Cardinale Ersilio Tonini, Adriano Bompiani, Bruno Dallapiccola, Domenico Di Virgilio, Enrico Garaci, Luigi Lorenzetti, Girolamo Sirchia):
l'embrione  viene visto come un essere umano (non un potenziale essere umano) che in ragione di questo ha diritto alla vita.  Quelle posizioni che sostengono che si possano usare gli embrioni in eccesso hanno una visione strumentale dell'embrione, che non riconoscono nessun titolo di soggetto.


-parere maggioritario
Di tutti gli altri membri della Commissione, diciotto su venticinque:
Scegliere di utilizzare gli embrioni non rappresenta una concezione strumentale della vita umana, visto anche gli innumerevoli benefici che si possono ottenere per l'umanità con il loro impiego.  A fronte dell’inevitabile destino riservato a una parte degli embrioni non più impiantabili, la Commissione ritiene che la bilancia penda a favore della destinazione di tali embrioni agli scopi di una ricerca suscettibile di salvare la vita di milioni di esseri umani. Tale soluzione si ispira al principio di beneficialità, che è fonte dei doveri di responsabilità che noi abbiamo nei confronti delle persone che soffrono.


 Quantità e qualità delle staminali in rapporto alla sorgente




SORGENTE DELLA CELLULA STAMINALE
QUANTITA’
QUALITA’ (compatibil
  • EMBRIONALE
  • TNSA
  • TESSUTO FETALE
  • CORDONE OMBELICALE
  • CELLULE ADULTE


X X X


XXX


XX


X


X

X
XXX*
X
X
XXX*


* provenienti dallo stesso paziente alla quale è ricolto il trattamento.





Accettabilità etica




SORGENTE DELLE CELLULE STAMINALI
POSIZIONE DELLA COMMISSIONE (25 MEMBRI)
  •          EMBRIONALE
  •        TNSA

  •       TESSUTO FETALE
  •           CORDONE OMBELICALE
  •         CELLULE ADULTE


- Accettabile (18 membri)
- Inaccettabile (7 membri)

Accettabile


Accettabile


Accettabile


Accettabile




Il rapporto Dulbecco rimase "lettera morta"; ignorato dalla politica italiana, prima con la finanziaria del 2001, la quale stanziò dei finanziamenti per la ricerca delle cellule staminali adulte e non per quelle embrionali e poi con l'approvazione a parlamento sciolto della Convenzione dei diritti umani e la biomedicina.








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