mercoledì 7 dicembre 2011

non tutti la pensano cosi....

Giorgio Maria Carbone, docente di Bioetica presso la Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, ha scritto un breve opuscolo, nel quale cerca di spiegare con parole semplici cosa sono le staminali ed a cosa servono ["le Cellule Staminali".32 pp., 2 euro, ESD]. Carbone riflette  su i principali esiti della ricerca nelle staminali affermando, che si sono ottenuti risultati concreti soltanto con le staminali non totipotenti, cioè con quelle ricavate dal corpo adulto, dal cordone e dal feto. 
Alla domanda del perché si verifichi questo lui risponde che le cellule multipotenti sono già specializzate e quindi indirizzate verso la formazione di un tessuto specifico, rendendole maggiormente controllabili, "comprensibili", prevedibili. Inoltre con l'utilizzo delle staminali adulte si dovrebbe anche evitare il problema del rigetto, in quanto il tessuto utilizzato proviene dal paziente stesso. 
Giorgio Maria Carbone
Per quanto riguarda il  tema delle staminali embrionali, Carbone riconosce che il loro uso comporta non solo  un problema morale, ma anche un problema medico poiché: "La totipotenza non è, come potrebbe sembrare e come viene sbandierato, un vantaggio. Le staminali embrionali possono moltipllcarsi in modo spontaneo e incontrollato, determinando il rischio di una insorgenza di tumori, circostanza puntualmente verifìcatasi nella sperimentazione sugli animali".
Nella conclusione del libro Carbone evidenzia come l'impianto in un adulto di staminali eterologhe, cioè di provenienza esterna (es.fetali o embrionali) comporti l'uso di terapie anti-rigetto le quali hanno diverse e complicate  controindicazioni. Mentre le staminali autologhe  non abbisognano di alcuna terapia anti-rigetto, proprio perché estratte da un corpo adulto e impiantate in quello stesso corpo.

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