lunedì 5 dicembre 2011

STAMINALI NEWS


  • NUOVA FONTE DI STAMINALI: LE MENINGI
Un recente studio dell'Università di Verona* ha scoperto come le meningi (= membrana che protegge il sistema nervoso centrale) in seguito ad un trauma possano attivarsi ed iniziare a produrre cellule staminali.
Lo studio ha dimostrato come le cellule staminali meningee dopo un trauma del midollo spinale "migrino" al suo interno, partecipando ai fenomeni reattivi e riparativi che avvengono dopo il trauma.
Midollo spinale
Meningi del Sistema nervoso centrale

Lo studio si è concentrato principalmente sulla lesione traumatica del midollo spinale, questo tipo di lesione ha una ridotta capacità di recupero. La scoperta si configura come un'importante passo avanti per la ricerca scientifica, ma anche un'importante speranza per quelle persone che soffrono di  problemi  come patologie del midollo spinale oppure paraplegie.


*Decimo. I, Bifari. F, Rodriguez. F, Malpeli. G, Dolci. S, Lavarini. V, et al. "Nestin- and DCX-positive cells reside in adult spinal cord meninges and participate to injury-induced parenchymal reaction," (ottobre 2011) 


  • TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI PER LA CURA DEL PARKINSON
La terapia dell'uso delle staminali per  la cura del Parkinson prevede la sostituzione delle cellule nervose danneggiate con cellule che vengono generate dalle staminali.
Il Parkinson è caratterizzato dalla perdita graduale delle cellule nervose che producono dopamina (il motivo di tale perdita rimane del tutto sconosciuta); la perdita di questa sostanza  porta la manifestazione dei tipici sintomi del parkinson (tremore, bradicinesia, rigidità). La  terapia tradizionale è di tipo farmacologico e mira a curare la sintomatologia di tipo motorio ( si mira a migliorare i sintomi senza agire sulle cause o su un possibile rallentamento della malattia).
Anche se la strada per arrivare ad una soluzione definitiva è tutta in salita , molti ricercatori sono d'accordo nel sostenere che  attraverso questo percorso  sarà possibile giungere ad una cura definitiva del morbo. A sostegno di quest'ipotesi c'è la presenza di un elevato numero di industrie farmaceutiche impegnate nel mercato delle terapie cellulari.


Uno recente studio statunitense co-finanziato dal consorzio europeo di ricerca NeuroStemCell, coordinato da Elena Cattaneo dell'università di Milano, ha individuato una nuova tecnica la quale sembra sia in grado di trasformare le cellule staminali degli embrioni umani in neuroni capaci di sostituire quelle distrutte dal Parkinson. Fino ad oggi le cellule che venivano utilizzate in laboratorio per produrre neuroni dopaminergici sono state incapaci di sopravvivere ed integrarsi nel cervello dopo il trapianto, inoltre in alcuni casi sono cresciute in modo incontrollato con il rischio di generare tumori. Con  queste conoscenze alle spalle i ricercatori hanno ottenuto  delle cellule dopaminergiche indistinguibili da quelle del cervello umano, le quali una volta inserite nel corpo di tre differenti animali portatori del morbo sono riuscite ad integrarsi perfettamente con il sistema e senza svilupparsi in modo eccessivo. Ora questi studi sono solo all'inizio di un lungo processo di sperimentazione, molto probabilmente i primi studi sugli umani non inizieranno prima di 3 o 4 anni.
 (Novembre 2011)







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